martedì 19 luglio 2016

Dedicato al nostro blog UNA POLTRONA PER LEGGERE

"Una poltroncina comoda non è di nessuna utilità se non hai un libro da leggere. "

IMPARA ! IMPARA !

Di imparare non si finisce mai. E quel che non si sa,
è sempre più importante di quel che già si sa.
-Gianni Rodari-

martedì 5 luglio 2016

I miei 3 motivi per leggere “Atti osceni in luogo privato” di Marco Missiroli

1.   La copertina

Anche se qualcuno può trovarla "(dis)turbante", penso che sia una delle più azzeccate e accattivanti copertine che io mi ricordi: si tratta della riproduzione di una celebre fotografia di Erwin Blumenfeld del 1967, "Holy Cross (In hoc signo vinces)", che è stata esposta al MoMA e della quale dice Libero, il protagonista del libro, quando vi si imbatte, appunto, a New York: «[…] c'era quest'opera su sfondo bianco con quattro linee curve che si lambivano e davano forma a una croce o a una feritoia, feci un passo indietro e capii che era il punto dove i glutei e le gambe convergono. Lo fissai, delicato e ambiguo, brutale: quel corpo mi conteneva».

Un'immagine esplicita, ma non volgare, come il romanzo. 

 

2.   Le ambientazioni

Parigi, Milano e New York: le tre città, che non potrebbero essere più distanti – non solo nello spazio – l'una dall'altra, vanno al di là del fare da sfondo alla narrazione di Libero. Descritte con sentimento quasi di gratitudine, sono protagoniste del romanzo, assieme ai loro personaggi, ai quartieri e ai locali dove Libero incrocia la sua storia con quella intellettuale, politica e sociale che si sviluppa tra gli anni '70 e '90.

 

3.   Le citazioni

Nel romanzo, l'autore cita libri a profusione: per Libero, sono tutti, anch'essi, primi amori, scoperte, colpi di fulmine, tutti prospettano una metafora di costruzione e collocamento del sé.

Sono davvero molti (e spero di averli intercettati tutti quanti), ma credo che l'elenco possa essere, oltre che un omaggio a ciascuno di essi, un suggerimento invitante alla loro lettura o rilettura:

-      "Orgoglio e pregiudizio" (Austen)

-      "Lo straniero" (Camus)

-      "Il deserto dei Tartari" (Buzzati)

-      "Un amore" (Buzzati)

-      "Lolita" (Nabokov)

-      "Per chi suona la campana" (Hemingway)

-      "La città e i cani" (Varga Llosa)

-      "Il giovane Holden" (Salinger)

-      "Fontamaro" (Silone)

-      "1984" (Orwell)

-      "Il filo del rasoio" (Maugham)

-      "Favole al telefono" (Rodari)

-      "Il commesso" (Malamud)

-      "L'amante" (Duras)

-      "Albertine Scomparsa" (Proust, "La recherche")

-      "Lettera al mio giudice" (Simenon)

-      "Il vecchio e il mare" (Hemingway)

-      "Mentre morivo" (Faulkner)

-      "L'insostenibile leggerezza dell'essere" (Kundera)

-      "Il diario di Anne Frank"

-      "Addio alle armi" (Hemingway)

-      "La collina dei conigli" (Adams)

-      "Meccanica popolare" (Carver)

-      "Il buio oltre la siepe" (Harper Lee)

-       "L'arte dell'attesa" (Whitman, poesie)

 

"Missiroli sembra voler parlare al suo pubblico, in qualche modo educarlo. Perché l'educazione dell'individuo passa da queste cose, dalle sue letture, dalle sue frequentazione, da quanto viaggi e da quanto conosca, e dal sesso, dalla capacità di esplorarsi, sia fisicamente che mentalmente"

(Gianmaria Tammaro - scrive su La Repubblica XL, Wired, GQ, Rolling Stone, fanpage.it, Linkiesta, Campania su Web e Fumettologica)


Buona estate e buona lettura a tutti!

Luisa